UNA VISITA AL DOCSAI DI GENOVA

Il “Centro di Documentazione per la Storia, l’Arte, l’Immagine di Genova”, meglio conosciuto come Centro DocSAI, è una realtà locale di sicuro interesse storico e culturale.

Il DocSAI di Genova: la sua storia

Nasce nel 2005 dalla riunione di tre istituti civici già esistenti: la Biblioteca di storia dell’arte, la Collezione Topografica e Cartografica, l’Archivio Fotografico.

L’ambiente dedicato è stato individuato nelle dipendenze di Palazzo Rosso, dopo la loro ristrutturazione avvenuta nel contesto delle iniziative per “Genova capitale europea della cultura 2004”. Particolarità di questi locali sta nel fatto che le Dipendenze di Palazzo Rosso, dopo la lottizzazione dell’area alla metà del ‘500, che aveva determinato l’abbattimento delle strutture medievali per la costruzione di Strada Nuova (oggi Via Garibaldi), sono rimaste integre per volontà della famiglia Brignole – Sale. Infatti, si decise di usare questi locali come magazzini da affittare, non ritenendo pertanto necessario apportare alcuna modifica.

Entrata al DocSAI

La Collezione topografica e cartografica

Il patrimonio culturale a disposizione della cittadinanza è davvero notevole. La Collezione topografica e cartografica, per cominciare, vanta documenti datati dalla fine del ‘400, per arrivare al ‘900. Il grosso del materiale, tra l’altro, è del ‘700.

Su gentile concessione del DocSAI
Su gentile concessione del DocSAI

L’Archivio Fotografico

L’Archivio Fotografico, invece, che nasce nel 1910, è all’inizio Gabinetto Fotografico Municipale, con lo scopo quindi di documentare la vita cittadina. La sua attività peraltro termina nel 1938, con l’approssimarsi dello scoppio del secondo conflitto mondiale. Di alcuni periodi, comunque, si conserva una gran mole di materiale. Tra questi, degno di nota è l’archivio del periodo fascista, il cui scopo era stato quello di esaltare, attraverso le fotografie, le grandi opere pubbliche, le personalità e l’educazione scolastica del regime.

Ma l’archivio fotografico si è arricchito nel tempo anche con l’acquisto di imponenti collezioni di documenti. Siamo infatti nel 1926 quando viene acquisito il fondo Alfred Noack. Ma non solo, perchè esiste anche quello di Achille Testa. Ad oggi il suo patrimonio conta circa 200.000 fotografie.

Da segnalare, inoltre, che l’Archivio Fotografico vanta oltre 4.000 lastre fotografiche che vanno dalla metà dell’800 fino alla fine dello stesso secolo. Molte di esse sono state oggetto di un restauro conservativo molto importante.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale l’Archivio Fotografico viene acquisito dalle Belle Arti civiche, modificando in tal modo anche l’organizzazione e la finalità archivistica. Diventa così anche un punto d’interesse lo spazio dedicato alle tecniche fotografiche storiche, attraverso le tappe principali fino all’industria fotografica.

La Biblioteca del DocSAI di Genova

Il terzo istituto confluito nel DocSAI, come già accennato, è la Biblioteca di Storia dell’arte. E’ ospitata in un salone, cui si accede dall’atrio voltato cinque – seicentesco, che vanta un soffitto ligneo a cassettoni della metà del XV secolo, con decorazione pittorica originale. La specializzazione della biblioteca è l’archeologia della Liguria, la storia dell’arte genovese, ligure e italiana dall’XI al XIX secolo. Nata nel 1908 a Palazzo Rosso, ha oggi un patrimonio culturale di 51.000 volumi.

Su gentile concessione del DocSAI
Particolare del soffitto quattrocentesco della Biblioteca

Conclusioni

E’ stato un incontro interessante quello avuto con la Dott.ssa Andreana Serra, che ringrazio per la disponibilità manifestata e per tutte le interessanti notizie fornitemi.

Il DocSAI di Genova merita davvero almeno una visita, sebbene in questo periodo di emergenza sia tutto estremamente complicato. E’ un patrimonio del Comune di Genova, e come tale un valore aggiunto per ciascuno di noi.

Un viaggio attraverso i secoli grazie ai documenti conservati fino ai giorni nostri: un’occasione davvero unica di cui far tesoro. Ed è disponibile non solo agli studiosi, ma a chiunque abbia interesse a conoscere la storia di Genova e della Liguria. Nel tentativo anche di superare le limitazioni alle visite in presenza, è possibile seguire in streaming i percorsi offerti dall’istituto, anche accedendo alla pagina Facebook dedicata.

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